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- La modellazione al tornio |
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- La rifinitura e levigatura |
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- Ceramiche inv. mon. e poli. |
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- Ceramiche a lustro metallico |
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Particolare di pannello in maiolica
"Il Profeta salva Susanna"
del maestro Giuseppe Bonacci
Sciacca inzio secXVII |
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Le materie prime con cui sono realizzate le ceramiche sono normalmente argille derivate dalla disgregazione di rocce, ad opera di agenti quali il gelo, le acque dilavanti, i fiumi, il vento, la caduta per gravità, ecc. A seconda dei giacimenti da cui sono prelevate, le argille assumono differenti colori in cottura che vanno dalle tonalità chiare ("cuoio") a quelle rosso mattone più o meno intenso per la presenza di composti ferrosi.
Tali materie prime possono essere sottoposte a processi di depurazione e decantazione, a successive omogeneizzazioni, manuali o mediante la pestatura. Alcune argille presenti in natura diventano sufficientemente plastiche se mescolate con una adeguata quantità di acqua; altre necessitano di una addizione di materiali che ne migliorano la plasticità o ne riducono il ritiro. La mistura dell'acqua e di altri materiali con l'argilla porta alla creazione di un amalgama chiamato comunemente impasto. |
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Le varie forme ceramiche sono ottenute modellando l'argilla sul tornio. In epoca medievale potevano essere impiegati due tipi di tornio: la tavola rotante, in pietra o in legno, che veniva azionata a mano dal ceramista, il quale se ne stava seduto in terra o in ginocchio (tipo ancora in uso in alcune aree islamiche), oppure la cosiddetta ruota da vasaio, in legno, sorretta da un albero verticale munito o meno di un volano a pedale. |
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Una volta modellato, l'oggetto veniva rifinito e levigato mentre era ancora sul tornio, utilizzando piccole bacchette di legno ed altri utensili; in seguito veniva tolto dal tornio con un coltello o con un filo. Nel caso di recipienti dotati di manici, essi venivano applicati con le dita quando l'argilla era ancora molle. |
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Prima della cottura le ceramiche erano fatte seccare fino a che non avevano raggiunto una certa solidità. Tale essicazione avveniva esponendo gli oggetti all'aria su appositi ripiani. |
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In epoca medievale i manufatti venivano cotti in forni verticali a duplice camera: in quella inferiore veniva bruciato il combustibile, nella superiore venivano collocate le ceramiche.
Particolare di un forno aperto.
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