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Chiesa
di S. Calogero
È
questa la terza chiesa eretta sul monte Kronio o pendici (la
prima, costruita subito dopo la morte di S. Calogero e dedicata
a S. Maria di Dolcevalle, si trovava in contrada Lucchesi, la
seconda, dedicata a S.Giacomo Apostolo, in contrada La Chiave).
La costruzione, iniziata nel 1530 da don Mariano Manna, priore
di S. Nicolò la Latina, fu portata a termine nel 1644. Notevoli
lavori all'interno della chiesa e del convento attiguo furono
compiuti nel XVIII sec. ad opera di Diego Noguera e Giacomo
Giuseppe Serra, due nobili spagnoli che, abbandonato il secolo,
vestirono l'abito degli eremiti di San Calogero, assumendo rispettivamente
il nome di Fra Placido e Fra Calogero. L'interno
è di età barocca. Sull'altare maggiore è una stupenda statua
marmorea di San Calogero, opera di Antonello e Giacomo Gagini
(1535-38). Ai lati dell'altare maggiore san due dipinti a olio
dei primi del'900: a dx San Calogero che scaccia i demoni
dalla montagna di Luciano Vitabile, e a sx San Calogero
che sale al monte di Benedetto Violante.
Sugli otto altari, ai lati dell'unica navata, sono varie opere
di pittura del Sei-Settecento non prive di qualche interesse.
Lato destro: 1° altare, S. Margherita da Cortona;
2°, S. Girolamo, dipinto su tela di forme michelangiolesche
e rosseggiante, che qualcuno vorrebbe attribuire al nostro
Mariano Rossi; 3°, Natività di Ignoto (sec. XVII); 4°,
S. Ignazio di Lojola e S. Francesco Saverio di
Ignoto. Lato
sinistro: 1° altare, S. Zosimo che fa la comunione
a S. Maria Egiziana, bella tela di Gaspare Testore, che ci dà
la misura della validità di questo dignitoso pittore saccense
che fu degno maestro di Mariano Rossi; 2°Immacolata
di Ignoto; 3°, Crocifisso reliquiario (sec. XVII);
4°, Madonna della Mazza patrona civitatis, di ignoto
autore. Tutti gli altari sono in legno e di età barocca (sec.
XVIII). I putti in stucco sulle arcate delle cappelle, di gusto
serpottiano, rappresentati in vivaci atteggiamenti naturali,
nonché
le statue in gesso di Santa Rosalia e di S. Maria Maddalena,
sono dello scultore saccense Emanuele Bentivenga e furono realizzati
tra il 1914 e il 1918. La
chiesa è stata elevata alla dignità di Basilica Minore da Papa
Giovanni Paolo II il 20 settembre 1979.
Attaccato al Santuario è il convento. L'antico eremo, fondato
nel sec. XVI, è stato ristrutturato e ammodernato alcuni anni
or sono, dopo che, insieme con la chiesa; è stato ceduto dall'Amministrazione
dell'Ospedale di Sciacca ai Padri del Terzo Ordine Regolare
di S. Francesco (1948). A est del convento e attiguo ad esso
è l'Albergo CRONIO, di recente rinnovato, e a pochi metri a
sud il GRANDE ALBERGO DELLE STUFE in diretta comunicazione con
le famose grotte sudatorie (stufe) dove si praticano ab immemorabili
le cure.
Tratto
dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore
Cantone"
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