Chiese
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> Chiesa di S. Domenico (1776)

Fondata,come si è detto, contemporaneamente al  convento  nel  sec.  XVI, è stata rifatta e ampliata tra il 1776 e il 1791 (quest'ultima data, oltre che in una lapide posta all'interno sopra la porta d'ingresso, si può leggere ancora incisa sull'intonaco dello zoccolo del muro esterno, lato nord) su disegno del P. Ermenegildo Vetrano. Una lapide, posta sopra la porta d'ingresso all'interno della chiesa, ricorda inoltre che questa è stata restaurata nel 1859.






La Facciata


Semplice e severa, costruita, come il lato nord della chiesa, con blocchetti di tufo conchigliare a faccia vista, è animata dal portale, da una finestra, in asse con esso, e dall'aggettante cornice sommitale, elementi che con le loro zone d'ombra sottolineano la nuda superficie del paramento murario.

L'Interno


Di sobrie forme barocche, a una sola navata, comprende otto cappelle (tre in più rispetto alla prima chiesa fondata dal Fazello), oltre alla cappella maggiore. Sugli altari della navata, a destra sono tre quadri raffiguranti: S. Tommaso d'Aquino, S. Giacinto (179S), S. Domenico, quest'ultimo... opera del Cavaliere Gerosolimitano Giovanni Portaluni, famoso pittore licatese (Cusmano), e una scultura, raffigurante il SS. Crocifisso. A sinistra: SS. Crispino e Crispiniano, tela di Giuseppe Tresca, datata 1784, Assunzione della Vergine, lavoro giovanile di Giuseppe Sabella. Sul dipinto si
può leggere il nome del donatore e la data, 1804. Seguono una statua del Sacro Cuore, e una statua lignea di S. Vincenzo Ferreri che proviene dall'Oratorio della Congregazione, fondato nel 1650 e poi rifatto nel 1770, che si trovava in fondo all'arcata destra della portineria. Sull'altare maggiore, attorno al simulacro della Madonna del Rosario, lo stellario è opera di Vincenzo Tresca Junior.

Lo stemma sulla volta dei presbiterio è della famiglia Del Medico. Dei due seicenteschi sarcofaghi marmorei attualmente collocati all'inizio della navata, quello a
destra, di Giacomo Tagliavia, proviene dalla cappella di S. Giacomo (che era
attigua alla chiesa da sud ed è stata demolita per dar luogo all'attuale giardinetto pubblico). Quello a sinistra conserva i resti di Caterina del Medico, baronessa del Nadore e della Culla, figlia di Antonio Li Medici, fondatrice della cappella gentilizia. Delle varie tombe di nobili famiglie saccensi esistenti nella chiesa non rimane più traccia, essendo state di recente distrutte le pietre tombali in occasione del totale rifacimento del pavimento. Anche l'iscrizione riguardante l'antica sepoltura dei congregati, collocata nel 1724 nella cappella dei SS. Crispino e Crispiniano, non esiste più.

Il Convento

Il Convento fondato nel 1534, fu ricostruito su progetto di P. M. Ermenegildo Vetrano e portato a termine nel 1742. In seguito alla legge della soppressione dei conventi del 1866, passato al demanio dello Stato, è stato destinato a sede di vari uffici e scuole. All'interno di notevole c'è il chiostro per il quale è previsto un radicale restauro per riportarlo alle sue forme originarie, e, conservato in un locale attiguo, il portale dell'antica chiesa di 5. Luca Evangelista (di fondazione normanna secondo la tradizione locale) che si trovava vicino a Porta Bagni.

Tratto dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore Cantone"

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