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Palazzo Ragusa
Di
questa nobile costruzione settecentesca, che scenograficamente fa
da sfondo alla popolare via Garibaldi, rimane solo in parte il prospetto
con il bel portale datato 1770 (la data è incisa sopra la ghiera)
avendo gli attuali proprietari demolito tutto l'interno e il secondo
piano della facciata per innalzare al posto dell'antico un nuovo
edificio. Il palazzo, già della ricca famiglia baronale Ragusa,
passò poi al Cav. Vincenzo de Stefani Falco il quale, buon cultore
dell'architettura e della pittura, nel secolo scorso l'ha tutto
riformato, meno che nel prospetto settecentesco. A
lui si deve la sopraelevazione neoclassica che di recente è
stata demolita. L'edificio prima del 1860, fu sede del sottintendente
(sottoprefetto). Al
posto dell'antico un nuovo edificio. Il palazzo, già della ricca
famiglia baronale Ragusa, passò poi al Cav. Vincenzo de Stefani
Falco il quale, buon cultore dell'architettura e della pittura,
nel secolo scorso l'ha tutto riformato, meno che nel prospetto settecentesco.
A lui si deve la prima fare i conti con le vostre gambe e con il
vostro cuore. Perché
la strada è in salita, come la via de l Calvario di nostro
Signore
Gesù Cristo, e ha una pendenza di almeno l'SO che mozza il fiato.
Se i vostri garretti e il vostro cuore sono abbastanza giovani e
forti, potete affrontare l'ardua impresa. In compenso avrete il
piacere (se ne avete il gusto) di vedere e ammirare vari aspetti
di architettura e ambiente ultrapopolari. La via prende il nome
dal fatto che in essa una volta abitavano i tumolieri cioè gli addetti
alla misurazione del grano sulle aie al tempo della raccolta
(tumolo, o meglio tumminu, come si dice in dialetto siciliano, è
una sorta di misura di capacità che corrisponde alla ventesirna
o sedicesima parte di una salma). Da via Tumolieri si può raggiungere,
a piedi, la zona più alta della città.
Tratto
dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore Cantone"