Palazzi
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

> Palazzo S. Giacomo

Un tempo comprendeva quasi tutta l'isola che da Porta Bagni arriva sino all'attuale vicolo Bevilacqua, facendo parte dello stesso la presente casa Venuti e quella già appartenente a Baldassare Tagliavia, indi a Mariano Fiorito e poi al Principe di Aragona, dove si vuole fosse la zecca (Ciaccio). Il palazzo, il cui prospetto sul corso Vittorio Emanuele in stile impero è caratterizzato da un lungo balcone che taglia orizzontalmente l'intera facciata e da un terrazzo merlato, fu in gran parte rinnovato nel sec. XIX ad opera di don Giuseppe Tagliavia, marchese di S. Giacomo. Ingloba ambienti quattrocenteschi,in parte ancora visibili fino a qualche anno fa  (al piano terra, angolo sud-ovest, volte e pilastri del'400 sono stati abbattuti per ricavare locali destinati a negozi). Un arco gotico di pietra della Perriera si vede dalla piazzetta a ovest del palazzo, dalla quale (ma meglio dal terrazzino di Casa Cucchiara) si può anche vedere parte della struttura originaria dell'edificio con aggettante parapetto merlato assai simile a quello delle torri laterali della chiesa delle Giummare. Il prospetto del lato est, in stile neogotico, è di Salvatore Gravanti, saccense, e fu eseguito nel 1847.

Opera dello stesso architetto sono pure le facciate sulla via Licata e sul Corso Vittorio Emanuele, in stile impero, la sistemazione generale del palazzo e dell'antistante giardino con il padiglioncino in stile cinese, ora non più esistente, (la cui area di recente è stata occupata da due grossi edifici) e la sistemazione dello stesso con panchine in muratura, statue, aiuole, ecc.
L'edificio ha subìto in questi ultimi anni gravi manomissioni sia all'interno sia all'esterno e ha perduto gran parte della sua monumentalità in seguito alla costruzione dei due palazzi dirimpettai. Da ricordare che detto palazzo tra l'altro ospitò re Ferdinando I, di passaggio da Sciacca, mentre era in viaggio per l'isola, e fu sede di convegni culturali. Nel 1848 vi si riunì il Comitato rivoluzionario del quale fu segretario Saverio Friscia, saccense, uno dei più appassionati esponenti del Socialismo Internazionale, il quale per motivi politici, prima della proclamazione del regno d'italia, passò buona parte della sua vita in esilio.

Tratto dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore Cantone"

..................................................................................................