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Palazzo del Duca
Questo
palazzo, detto un tempo Casa del Duca, fu fondato verso il 1750
da Mario Tagliavia, duca di Magona (1701-1776). Quando apparteneva
tutto al duca Tagliavia, formava un isolato compreso tra il Corso
Vittorio Emanuele, Via Roma, via Garibaldi via Vincenzo Venezia
e aveva un carattere unitario che ha perduto quando è stato diviso
tra gli eredi. Osservando il lato meridionale che prospetta sul
corso Vittorio Emanuele e la piazza Scandaliato, esso appare distinto
in due parti la cui diversità è determinata sia dal diverso numero
di piani sia dal diverso stile.
Ma, a una attenta lettura, salta agli occhi il carattere
unitario
originario dell'edificio che si presume chiaramente dalla lunga
serie di balconi
del primo piano elevato i quali non sono
solo perfettamente
allineati ma conservano sostanzialmente le forme originarie e hanno
le ringhiere in ferro battuto del medesimo stile. La stessa cosa
si può notare osservando i portoni che sono identici nelle dimensioni
e nella forma. Delle due parti della facciata, quella di sinistra
conserva quasi intatte le sue forme originarie settecentesche, se
si esclude il piano terra che è stato alquanto anomesso quando è
stato adattato alle esigenze dei
negozi che viavia vi si sono succeduti. Quella di destra è stata
invece rimaneggiata in seguito alla costruzione di un secondo piano
elevato.
Tutti i locali a piano terra erano in origine adibiti a magazzini
ai quali si accedeva solo dall'interno dell'atrio. Furono usati
come botteghe a partire dal 1868, data alla quale risale l'apertura
delle porte in via Garibaldi. Anche nel lato che prospetta sul corso
Vittorio Emanuele in origine non c'erano al piano terra le porte.
Per chi vuole avere l'immagine originaria del palazzo, esiste il
progetto originale che è in possesso della famiglia De Stefani,
proprietaria di una parte dell'edificio nel cui interno, a piano
terra, si conservano vari elementi dell'architettura originaria
settecentesca (archi e balconi). Vedasi anche vecchia foto della
piazza S. Domenico (oggi Scandaliato) nel II volume della Storia
di Sciacca di Ignazio Scaturro, pagina 48, nella quale si vede chiaramente
il palazzo del Duca nelle sue forme originarie.
Elemento caratterizzante della facciata era in origine il contrasto
pittorico tra i cantonali con conci a faccia vista di colore giallo-oro
e le superfici intonacate a calce, come si può ancora oggi notare
nella parte dell'edificio che conserva sostanzialmente le sue forme
originarie settecentesche.
Tratto
dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore Cantone"