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Il palazzo Scaglione, oggi casa-museo, sorge nel cuore del centro storico della città di Sciacca, nel luogo in cui un tempo sorgeva la chiesa di Santo Stefano costruita nel 1300 e demolita poi nel XVI secolo. Il Palazzo è situato accanto al Duomo della città e chiude la parte centrale della piazza Don Minzoni.
Il Museo Scaglione si sviluppa su due livelli con atrio interno e la sua ultima ristrutturazione risale ai primi del 900. Una scala interna permette l'accesso alle sale del piano nobile che si affaccia, internamente, ad un piccolo giardino con chioschetto circolare in cui sono ancora presenti le originarie specie arboree quali arancio, limone, mandarino e melograno.
Il Cavaliere Francesco Scaglione nasce a Sciacca nel 1859, trascorre la sua vita tra la città natia, Palermo e Roma dove muore nel 1938. Fu un uomo di grande cultura ed immensa curiosità per le cose del mondo e protagonista saccense di quella tendenza a raccogliere e circondarsi di opere d'arte ed oggetti vari che si diffonde soprattutto tra il XVIII ed il XIX secolo. Alla sua morte lascia un notevole patrimonio di dipinti, stampe, sculture, ceramiche ed una piccola ma significativa raccolta di materiale archeologico e numismatico. Furono le figlie del Cavaliere, Giuseppina e Maria Letizia, ad assecondare il desiderio testamentario di adeguare la casa a museo lasciandone inalterata stabilità ed armonia. |
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Orario Visite |
Lunedì - Martedì - Giovedì - 8.30-13.30 - 14.30 - 19.30 |
Mercoledì - Venerdì - Sabato 09.00-13.00 - 15.00-19.00 |
Domenica: 09.00 - 13.00 |
Festivi Infrasettimanali - 09.00 - 13.00 |
Via Kronio, 1 tel. 0925 83089 |
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Castello Incantato, alle falde del Monte Kronio e a pochi chilometri da Sciacca, sorge museo all'aperto, ricco di fascino e bellezza.
Creato dell'uomo e della natura, dove, tra gli ulivi sorgono migliaia di teste scolpite sulla roccia, sui rami e sui tronchi degli alberi a opera dell'artista saccense Filippo Bentivegna, detto “Filippu di li testi”.
La storia personale di Bentivegna fu bizzarra ed è fondamentale per comprendere il suo operato artistico fatto di teste umane scolpite nella pietra.
Nato a Sciacca il 3 Maggio 1888, figlio di pescatori, a causa delle misere condizioni economiche, vive nell'alfabetismo e nella precarietà. A vent'anni, nel 1908, si arruola nella marina e vi rimane fino al 1912. Povero e disoccupato, nel 1913 emigra negli Stati Uniti, prima a New York poi a Chicago dove è assunto da una compagnia che lavora alla costruzione delle grandi linee ferroviarie.
Ritornato a Sciacca acquista un piccolo podere nell'attuale Contrada S. Antonio, iniziando la sua nuova impulsiva vita d'artista involontaria. Comincia a dipingere e scalpellare alberi e massi che estraeva dalle pareti rocciose, sviluppando una forma d'espressione. La sua arte ha come unico soggetto le teste umane d'ogni forma e dimensione.
Le sue sculture sono tutte diverse e raffigurano personaggi famosi e non, a cui dava anche un nome e che, nel suo immaginario, rappresentavano i sudditi del regno che egli aveva creato (il giardino incantato) e di cui era il “Signore”, amava infatti farsi chiamare dalla gente “Sua Eccellenza”.
Al centro del podere sorge la casetta dove il Bentivegna viveva, le cui pareti sono decorate da disegni raffiguranti grattacieli che ricordano il suo soggiorno in America.
Filippo Bentivegna trascorse gran parte della sua vita nel proprio podere e, in solitudine, vi rimase fino alla morte avvenuta l'1 marzo 1967.
L'anno successivo alla morte di Bentivegna, con il suo lavoro in stato di abbandono e talvolta oggetto di furto e sciacallaggio, arriva a Sciacca un collaboratore di Jean Debuffet (teorico dell'ART BRUT) che riconosce l'importanza artistica dell'opera del “Pazzo di Sciacca”.
Oggi alcune teste di Bentivegna sono esposte al museo dell'Art Brut di Losanna, istituito in memoria di Dubuffet. |
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Orario Visite |
Lunedì - Martedì - Giovedì - 8.30-13.30 - 14.30 - 19.30 |
Mercoledì - Venerdì - Sabato 09.00-13.00 - 15.00-19.00 |
Domenica: 09.00 - 13.00 |
Festivi Infrasettimanali - 09.00 - 13.00 |
Via Kronio, 1 tel. 0925 83089 |
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L'esposizione museale, occupa i locali ubicati all'ultimo piano del complesso termale delle Stufe di San Calogero o grotte del Kronio, sulla sommità dell'omonimo Monte che sovrasta, da Nord, la città di Sciacca, nota per l'importanza del bacino idrotermale.
Il piccolo antiquarium, inaugurato negli anni ‘80 del secolo scorso, è stato oggetto di recenti lavori di riconfigurazione e riallestimento finanziati con fondi della Comunità europea.
Vi sono esposti i materiali archeologici di epoca preistorica e storica provenienti da scavi e da ricerche condotte, dagli anni ‘60 del secolo scorso sino al 1986, all'interno del complesso ipogeo di origine carsica che si sviluppa all'interno del Monte e la cui singolare unicità è legata alla presenza di fenomeni vaporosi che, risalendo lungo la rete di gallerie che lo attraversa, fuoriescono dalle cavità superiori, le c.d. Stufe di San Calogero, ancora oggi sfruttare per fini terapeutici.
L'esposizione
L'importanza dei depositi archeologici - la cui sintesi si offre nel piccolo antiquarium - fa del Monte San Calogero una delle realtà archeologiche più interessanti del panorama scientifico internazionale, sia per condizione dei rinvenimenti che dell'attuale giacitura connessa con la specificità geomorfologica dell'altura interessata dalla fuoriuscita di vapori dalle cavità carsiche superiori (antro di dedalo e degli animali) inglobate nel moderno edificio delle terme. Pertanto, la particolare ubicazione dell'antiquarium all'interno del medesimo complesso termale conferisce all'insieme particolare significato data la stretta connessione con le vicine grotte vaporose, circostanza, tra l'altro, documentata dalla singolare presenza, proprio all'ingresso, della bocca fumante di fuoriuscita dei vapori dell'antro di Dedalo.
L'esposizione, ancorchè sviluppata attraverso un breve percorso, risulta di sicuro interesse: illustra la sequenza cronologica delle più antiche frequentazioni che interessarono le Stufe di San Calogero. Un plastico con uno spaccato del Monte esemplifica il sistema carsico, con il suo deposito antropico ancora in situ e l'intricata rete di gallerie attraverso la quale è ipotizzata la risalita dei vapori.
Particolarmente curato è l'apparato didattico-documentario: esso si apre con uno sguardo ai fenomeni di vulcanismo sottomarino che caratterizzano il canale di Sicilia in prossimità delle coste saccensi, fenomeni attivi che nel 1831 diedero origine alla effimera emersione dell'isola Ferdinandea. Seguono, quindi, l'illustrazione dei fenomeni vaporosi del Monte Kronio dei quali si indicano le ipotesi sull' origine, la storia delle esplorazioni speleologiche e quella delle ricerche archeologiche; l'illustrazione dei più importanti rinvenimenti operati nel corso delle indagini condotte nelle grotte superiori accompagna l'esposizione dei reperti in due vetrine: la prima dedicata alle fasi preistoriche, la seconda alla loro frequentazione a partire dal VI secolo a.C., sino ad età medievale ed oltre.
L'esposizione didattica si conclude con una sintesi sulla la storia del termalismo a Sciacca, sede in età tardo antica di un importante centro amministrativo e fiscale dell'impero romano, e sul Monte Kronio dove, dopo il V secolo, è tramandata la presenza del Santo taumaturgo Calogero. |
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Orario Visite |
Lunedì - Martedì - Giovedì - 8.30-13.30 - 14.30 - 19.30 |
Mercoledì - Venerdì - Sabato 09.00-13.00 - 15.00-19.00 |
Domenica: 09.00 - 13.00 |
Festivi Infrasettimanali - 09.00 - 13.00 |
Via Kronio, 1 tel. 0925 83089 |
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Orario Visite |
Lunedì - Martedì - Giovedì - 8.30-13.30 - 14.30 - 19.30 |
Mercoledì - Venerdì - Sabato 09.00-13.00 - 15.00-19.00 |
Domenica: 09.00 - 13.00 |
Festivi Infrasettimanali - 09.00 - 13.00 |
Via Kronio, 1 tel. 0925 83089 |
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